Descrizione
Cordovado è un antichissimo e suggestivo borgo ricco di storia, dove si è conservata in modo sorprendente la struttura e l’atmosfera medievale. Il nome deriva dal latino Curtis de Vado, cioè corte situata nei pressi di un guado. Gli archeologi ipotizzano che il nucleo antico sia sorto sulle vestigia di un castrum romano, posto a difesa di un guado della via Iulia Augusta, la via che da Concordia Sagittaria portava al Norico, su un ramo (“Tilaventum maius”) ora prosciugato del fiume. I romani avevano bonificato le paludi e gli acquitrini che allora coprivano l’intero territorio. Sul fertile terreno era fiorito un grosso complesso agricolo (curtis).
La storia documentata di Cordovado inizia nel medioevo: il borgo viene menzionato in un documento del 1186, dove è indicato come possedimento concesso da papa Urbano III al Vescovo di Concordia Sagittaria. I Vescovi di Concordia fortificarono la corte già dall’undicesimo secolo e resero Cordovado il più importate castello della pianura, sede di numerosi poteri, civili, militari ed ecclesiastici. Rimasto in funzione fino al Quattrocento, dopo il passaggio della Patria del Friuli a Venezia il castello perse la sua funzione militare. Pezzo dopo pezzo subì varie trasformazioni fino alla demolizione definitiva che avvenne nel 1856. Dell’antica fortificazione resta il perimetro esterno, costituito dal fossato, dalle mura, dai ponti in muratura e dalle due caratteristiche torri portaie.
Il nucleo storico è ben conservato. Le mura e l’area dell’antica pieve di Sant’Andrea fanno parte del borgo più antico. Il seicentesco Santuario della Madonna e convento dei padri domenicani si trova sul percorso che porta al Borgo Nuovo sviluppatosi in epoca rinascimentale. Qui sorgono pregevoli dimore gentilizie.
Cordovado è a sua volta suddivisa in quattro rioni – Villa Belvedere, Borgo, Saccudello e Suzzolins – , che si sfidano nel tradizionale Palio. La manifestazione si svolge tra la fine di agosto ed i primi di settembre in occasione della rievocazione storica – una delle più antiche del Friuli Venezia Giulia – di un importante fatto d’arme. Nel 1387 il capitano Andrea Trotto, al servizio dei Da Carrara di Padova, attaccò con un esercito il castello di Cordovado in ben cinque violenti assalti con bombarde, impiegate per la prima volta in un assedio, ma venne valorosamente respinto dal capitano Ridolfo da Cordovado che lo costrinse alla resa.
Al confine con Sesto al Reghena, dove si trova la fontana di Venchiaredo, circondata dagli alberi di un piccolo ma piacevole bosco, si trova un parco letterario che richiama i luoghi descritti da Ippolito Nievo nel suo celebre romanzo “Le confessioni di un italiano”.