Descrizione
Valvasone sorse nei pressi di un guado sul Tagliamento, transitabile per gran parte dell’anno. Era il passaggio situato più a sud, prima della bassa pianura, dove portata del fiume è maggiore. Il guado ebbe nei secoli una forte valenza strategica, tanto che qui Napoleone combatté una famosa battaglia contro gli imperiali.
Il nome di Valvasone deriva dai termini di origine germanica wal (altura) e waso (prato). La prima testimonianza dell’esistenza di un castello è un documento del 1206. Il fortilizio e le terre circostanti erano un feudo del patriarchi di Aquileia, che detenevano vasti territori posti sulle due rive del fiume Tagliamento. La Patria del Friuli diede Valvasone in amministrazione a varie nobili famiglie; ultima di queste fu il casato dei Valvason-Cuccagna. Intorno al castello si sviluppò il borgo, che in seguito venne circondato da un perimetro murario. Valvasone passò sotto il dominio veneziano nel 1420, come altri possedimenti patriarcali in Friuli.
Tra gli eventi storici di maggiore rilievo che interessarono il borgo ed il suo territorio si ricordano il saccheggio dei Turchi nel 1499 e nel 1797 la battaglia del Tagliamento: il 16 marzo, nei pressi dell’antico guado, Napoleone con 40mila soldati sconfisse le truppe austriache e la sera dormì nel castello. Oltre a Napoleone, il maniero ha ospitato altri personaggi storici: papa Gregorio XII nel 1409 e papa Pio VI nel 1782. Danneggiato e ristrutturato più volte, attualmente ha l’aspetto di un palazzo rinascimentale. Grazie ai recenti restauri – il terremoto del 1976 provocò gravi danni tra cui il crollo del tetto – al suo interno è possibile ammirare un prezioso teatrino settecentesco attorniato da uno splendido fregio più antico, risalente alla fine del 1500. In un’altra sala sono stati riportati alla luce affreschi della seconda metà del 1300, raffiguranti un raro ciclo di genere cavalleresco. Attorno al castello, ogni primo fine settimana di settembre, si svolge la rievocazione storica “Medioevo a Valvasone” che richiama nel borgo oltre 40.000 persone.
Nel nucleo antico si diramano varie stradine lastricate di ciottoli con begli edifici, tutti restaurati con cura dopo il terremoto. La piazza Libertà è un ampio spazio quasi circolare contornato da antichi palazzi porticati dove si trova il Duomo del Ss.mo Corpo di Cristo, con la caratteristica facciata neogotica. L’edificio sacro deve la sua intitolazione alla reliquia del miracolo della Sacra Tovaglia in esso conservata. Al suo interno un prezioso organo monumentale, unico esempio in Italia dell’arte organaria veneziana del XVI secolo, impreziosito dai dipinti del Pordenone e di Pomponio Amalteo.
Poco più avanti si trova la Chiesa dei Ss. Pietro, Paolo e Antonio Abate, che era un tempo Ospitale per pellegrini e viandanti. Vi si trovano pregevoli affreschi del XVI secolo e un organo portativo del XVII secolo. Da vedere è anche il chiostro dell’ex Convento dei Serviti, costruito nel XV secolo e oggi in parte ricostruito sulle antiche fondamenta.
Caratteristico è il Borgo delle Oche, posto a Nord del nucleo antico: sulla strada che dal castello porta a questo complesso rurale si trova l’antico mulino, che un tempo sfruttava l’acqua del vicino fossato.