Castello di Toppo e Tamer
Caratteristiche
- Punto di partenza: Toppo di Travesio (251m s.l.m.)
- Percorso a piedi: Naturalistico
- Difficoltà: Facile, per tutte le stagioni
- Lunghezza: 4,6 km
- Dislivello: 345 m
- Durata: 3 h
- Punti d’acqua: Presenti
- Passeggini: no
- Per amici 4 zampe: si
- Tipo di ambiente: Sottobosco, flora ricca di pungitopo e noccioli
- Segnavia: Cai n.850
Descrizione
Particolarità unica di Toppo e la continuità della memoria dei masi, case rurali a conduzione familiare, che nel medioevo costituivano la base dell’organizzazione agricola. Da uno di questi masi nel XVI si è sviluppato il Palazzo Toppo Wasserman, ai piedi del Castello.
Da qui comincia il nostro percorso. Vale la pena, infatti, parcheggiare l’auto nei pressi della chiesa parrocchiale San Lorenzo e attraversare il borgo per osservare le facciate in sasso (clap), con profili angolari in pietra scalpellinata, così come i riquadri di porte e finestre.
Nei pressi di Palazzo Toppo-Wasserman comincia il sentiero (cartello) che si sviluppa su stradina acciottolata e con muretti laterali a secco, che in breve ci porta al colle del Castello, un’altura rocciosa tra i fiumi Meduna e Tagliamento, alle falde del monte Ciavoleìt, con bella vista sulla pianura friulana, nonchè sulle prealpi Carniche e Dolomiti Friulane.
Restaurato nel 2012, il maniero è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli del XII-XIV secolo. Il nucleo centrale racchiude la possente torre di avvistamento e difesa; a fianco sorgeva la dimora dei signori di Toppo, mentre nel cortile esterno, protetto da una seconda cerchia di mura, c’erano le stalle. Sul versante sud la cappella di Sant’Antonio Abate con pregevoli affreschi. Il Castello, dopo varie trasformazioni, fu utilizzato fino al XV secolo.
Si prosegue in salita lungo il segnavia principale per raggiungere in breve la casera Tamer, eretta su un piccolo ripiano boscato a quota 574 metri nei pressi di una sorgente e di un pozzo-canale.
Oggetto di manutenzione la struttura, riparata dal vento e contornata da frassini e aceri, offre la possibilità di riparo e il conforto di un caminetto. Per i più allenati è possibile continuare a salire moderatamente scavalcando il monte Davanti (m947) per calare infine sulla valletta di casera Davass.
Ritorniamo, invece, sui nostri passi e utilizziamo un antico sentiero in costante pendenza utilizzato un tempo da las loges, le slitte che venivano impiegate per far scendere a valle i carichi di legna carbone e fieno. Raggiunta una pista forestale, che era servita per una cava di pietra, chiudiamo l’itinerario tornando sul borgo antico nei pressi della chiesa.